Titolo: La migrazione tunisina nel biennio della pandemia (2020-2022): push factors, respingimenti differiti e navi quarantena
Autore: Marina De Stradis
Contatti personali autore: marina.destradis@gmail.com /333 9844246
Parole chiave: Tunisia – Centri di permanenza per il Rimpatrio (CPR) –Navi quarantena – Paese di origine sicura – Migrazione
Abstract:
Il fenomeno migratorio dei cittadini tunisini nel biennio 2020-2022 ha alla base ragioni complesse e multifattoriali. Il precario equilibrio costituzionale del paese, congiuntamente alla situazione economica aggravata dall’emergenza Covid-19, sembrano aver portato la Tunisia sull’orlo di una grave crisi che ha visto un peggioramento repentino. Tale condizione generale, accompagnata dallo sconforto e dalla frustrazione della popolazione tunisina, ha sortito un chiaro effetto sull’entità dei flussi migratori in uscita dal paese.
Secondo i dati ufficiali, si stima che nel periodo di interesse siano approdati in Italia quasi 32 mila cittadini tunisini, costituendo la principale nazionalità di provenienza dei migranti.
Il fenomeno, attenzionato dalle autorità nazionali ed Europee, ha portato a un più severo controllo delle partenze dalle coste tunisine e alla ripresa dei rapporti diplomatici e politici tra Italia e Tunisia in materia di cooperazione al contrasto dell’immigrazione clandestina.
Tuttavia, una volta giunti in Italia, ad attendere i migranti tunisini troviamo un intricato sistema di procedure accelerate e di frontiera, oltre alla presunzione di sicurezza della Tunisia, che ha permesso di rimpatriare velocemente le persone approdate sulle nostre coste a seguito del massivo trattenimento amministrativo delle stesse nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) presenti sul territorio nazionale, come testimoniato dai dati analizzati. Ai cittadini tunisini continua infatti ad applicarsi l’etichetta di “migranti economici”, e in quanto tali non meritevoli di protezione da parte dell’Italia. Contestualmente, è stato attivato uno strumento di confinamento peculiare e dalla dubbia legittimità costituzionale: le c.d. navi quarantena, luoghi di trattenimento disposti in assenza di alcun provvedimento legislativo, ancor più arbitrari se considerata la cessazione dello stato di emergenza nel 31 marzo 2022. In questo senso, lo strumento è apparso una vera e propria anticipazione di quel sistema di screening che il Nuovo Patto Europeo su Migrazione e Asilo prevede al fine di accentrare nei luoghi di frontiera la gestione degli arrivi di migranti via terra e via mare, soprattutto quelli provenienti da paesi ritenuti sicuri come la Tunisia, continuando a implementare politiche di securitizzazione delle frontiere.